Voglio Aiutarti.

Perché avrai bisogno di un consulente per curare, gestire e tutelare la tua rendita; una persona che ti aiuti a individuare la soluzione più semplice e profittevole per mettere a reddito il tuo immobile. SoloAffitti ti aiuterà a:

 

  • comprendere come gestire al meglio il tuo investimento immobiliare
  • valutare i rischi 
  • cogliere le opportunità che il mercato attuale offre

 

Affittare non conviene: si guadagna poco!

Si tratta di un luogo comune, frutto di anni in cui i rendimenti da affitto erano bassi e la tassazione del reddito era molto pesante. 
‌Oggi per fortuna non è più così: mettere in affitto una seconda casa è una delle forme di investimento più remunerative

‌Ecco alcuni dati: il rendimento medio lordo di un’abitazione affittata oggi oscilla generalmente tra il 4% e l’8%, con una media che si attesta attorno al 6%. Non male, se pensi che investendo i tuoi risparmi in titoli di Stato non otterresti più del 2,5%.  

È meglio non affittare! Sicuro?

Partiamo dal fattore economico. In termini di guadagno, se non affitti il tuo immobile scegli di rinunciare a una rendita alquanto interessante.

In termini di spesa, dovrai pagare l’IRPEF sull’abitazione, e potresti avere un’IMU più alta rispetto a quella che pagheresti se la casa fosse affittata.

‌Per non parlare dei costi di manutenzione: lasciando la seconda casa sfitta vai incontro agli inevitabili segni del tempo: muffa sulle pareti, deterioramento degli impianti...inconvenienti che non si verificherebbero se l’immobile fosse affittato. 

Sì, ma tanto poi si prende tutto lo Stato.

Certo, come per ogni reddito, lo Stato esige la sua parte. Ma è anche vero che da diversi anni a questa parte, grazie all’introduzione della cedolare secca, l’affitto gode di una tassazione di favore. 

‌Con le giuste formule contrattuali e fiscali potresti dover pagare solo il 10% di tasse sulla tua rendita, senza dover sostenere altri costi fiscali collaterali, lasciando praticamente inalterata la redditività del tuo investimento immobiliare.

E se l’inquilino non paga?

Non possiamo negare che affittando casa si possano creare dei problemi e spesso sono legati al mancato pagamento del canone di affitto. 

‌Il rischio c’è ed è anche piuttosto elevato. 

‌Le statistiche parlano di 1 inquilino su 2 che non paga regolarmente il canone di affitto.
‌Trovare un inquilino è facile, ma trovare l’ inquilino che ti garantisca la massima affidabilità è veramente complicato. In più se dovessi scegliere una persona che dopo mesi si rivela un cattivo pagatore, i costi per te sarebbero davvero importanti: tra canoni di affitto non pagati e spese legali potresti perdere velocemente diverse migliaia di euro. 

 

E se l’inquilino non vuole andarsene?

Purtroppo capita davvero.
Può succedere che l’inquilino riesca a rimanere dentro l’appartamento in affitto, anche dopo la scadenza del contratto. Talvolta ci riesce sfruttando le regole a proprio favore, talvolta può riuscire a farla franca, nonostante la legge sia dalla parte del proprietario.

Come evitare questo genere di problematiche?
Prevenire, lo sappiamo, è sempre meglio che curare. Per questo, affidarsi, nella stesura del contratto di locazione, a chi fa dell’affitto il proprio lavoro quotidiano permette di fare le cose fin da subito in regola, con i dovuti accorgimenti e le necessarie tutele contrattuali.

Troppe cose da fare e troppa burocrazia?

 

Arthur Bloch, l’inventore della famosa Legge di Murphy, disse: «se hai un problema che deve essere risolto da una burocrazia, ti conviene cambiare problema». E purtroppo questa frase è terribilmente vera, soprattutto in Italia. 

‌Se dovessi mettere il tuo immobile in affitto, da solo, ti verrebbe voglia di lasciare perdere ancora prima di mettere il cartello “Affittasi”. Con tutte le leggi e le normative sulla locazione, gli adempimenti fiscali e le comunicazioni da inviare all’Agenzia delle Entrate, le novità che di tanto in tanto arrivano a complicare le cose…la voglia di desistere è giustificata.
 
Ma non è giusto che a causa della burocrazia tu non debba ottenere il giusto riconoscimento per l’investimento immobiliare che tu e la tua famiglia avete fatto. 
‌Noi di SoloAffitti conosciamo tutti questi problemi e, meglio di chiunque altro, abbiamo le capacità e l’esperienza per risolverli. 
‌Affidandoti ad un Punto SoloAffitti potrai contare su professionisti che cureranno il tuo patrimonio immobiliare, garantendoti la rendita che ti spetta.
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‌Il tuo investimento immobiliare non deve essere fonte di problemi, ma di guadagno! 

 

Perché scegliere di affittare con SoloAffitti?

Per le nostre garanzie!!! Affittare con SoloAffitti significa avere la certezza di riscuotere ogni mese il canone che ci aspettiamo e di poter dimenticare tutte le preoccupazioni legate all’affitto lasciandole nelle mani di professionisti capaci. Vieni a scoprire le nostre garanzie affittosicuro SoloAffittiPAY!

Vorrei affidarvi la mia proprietà, come si procede?

Se sei interessato a mettere a reddito il tuo patrimonio immobiliare, ricavandone una rendita interessante e soprattutto sicura, contattaci telefonicamente o per mail, concorderemo la formula migliore per incontrarci, ascoltare le tue esigenze, stimare il bene da mettere in affitto, spiegarti il nostro metodo di lavoro e valutare se farti risparmiare oltre il 50% di tasse con la formula del canone concordato

Quanto guadagno affittando casa?

Il guadagno dipende da 3 fattori:

  1. Il primo, semplice, è quello rispetto al canone richiesto. Quello che guadagno sarà dato dal canone pattuito per i 12 mesi all’anno. Quindi se ogni mese l’inquilino paga il canone di 620 euro, all’anno la mia entrata sarà di 7.440 euro.
  2. Il secondo fattore è determinato dal tipo di contratto che andrò a stipulare, infatti se affitto l’immobile con un contratto che implica l’utilizzo di un canone concordato, segnalerò la locazione agevolata per ottenere le varie agevolazioni fiscali.
  3. Il terzo fattore è legato alla scelta del regime fiscale. Ovvero se rimango in regime Irpef, allora i miei 7.440 euro, meno il 5% in caso di canone libero o – 33,5% in caso di contratto a canone concordato, si sommeranno ai miei redditi personali e si applicheranno le relative aliquote Irpef per scaglioni. Se opto, invece, per la cedolare secca, allora come esborso fiscale dovrò considerare il 21% sui 7.440 euro in caso di contratto libero e 10% in caso di contratto a canone concordato.

Chi paga la provvigione? Proprietario o inquilino?

Il pagamento del servizio di intermediazione viene richiesto ad entrambe le parti; secondo l’articolo 1755 del Codice Civile, infatti, abbiamo diritto alla provvigione da ciascuna delle parti (2950), se l'affare è concluso per effetto del nostro intervento/lavoro.

Quanto mi costa il vostro servizio?

Dipende dal servizio richiesto. Se ci affidi l’immobile e l’incarico di cercare l’inquilino perfetto, il nostro diritto al compenso matura solo al momento della conclusione dell'affare, dopo che ti abbiamo sottoposto con apposita documentazione la proposta irrevocabile dell’inquilino e tu l’avrai accettata. Stessa cosa per l’inquilino che pagherà solo quando ha la certezza di poter entrare nell’immobile opzionato. Se, ad esempio, non trovassimo mai un inquilino giusto o una casa adatta, non ci sarebbero compensi da pagare. Se parliamo, invece, del servizio di consulenza o di stipula di una tutela per un contratto in corso, allora il pagamento verrà richiesto alla fine dell’erogazione del servizio prestato.

Come selezionale l'inquilino perfetto?

Innanzitutto definiamo come perfetto l’inquilino che paga sempre e regolarmente, che tiene in ordine la casa e si comporta correttamente con i vicini. Quindi dal punto di vista economico andremo ad accertarci delle sue entrate (dichiarazione dei redditi, busta paga, tipo di contratto) e di quelle di altri conviventi o di garanti se necessari; possiamo chiedere referenze se ha già vissuto in affitto e capire quali sono le motivazioni per cui va in affitto. Se parliamo, ad esempio, di una coppia che sperimenta la convivenza, un contesto abitativo residenziale potrebbe essere una soluzione stabile e duratura. In ogni caso, poiché del domani non v’è mai certezza è sempre meglio lasciare le valutazioni ad un professionista e stipulare sempre forme di garanzie, come quelle di affittosicuro.

Ho già un inquilino, ma vorrei consultarvi sul contratto e la fiscalità. E' possibile?

Certamente e volentieri! Possiamo occuparci anche della sola stesura e sottoscrizione del contratto di locazione, oltre alla registrazione del contratto, la consulenza fiscale per il regime fiscale più conveniente, le varie pratiche post contrattuali.

Posso aggiornare il canone di locazione? Aumentandolo?

Dipende: l’aggiornamento è possibile se non si è optato per la cedolare secca e se è stato correttamente riportato il relativo articolo all’interno del contratto. La misura dell’aggiornamento è solitamente legata all’indice Istat, quello del mese precedente il rinnovo annuale. Non è possibile, invece, aumentare arbitrariamente il canone di una cifra fissa, neanche alla proroga dopo i 4 anni.

Come posso fare se l'inquilino non paga? lo sfratto?

La procedura individuata per legge è quella per cui dopo 20 giorni di ritardo nel pagamento anche solo di una mensilità, è possibile rivolgersi ad un avvocato per iniziare la procedura di sfratto per morosità. Se il ritardo riguardasse le spese condominiali, invece, la cifra non pagata dovrebbe essere pari a due mensilità di canoni. Sappiamo bene che i tempi e i costi di una causa di sfratto sono eccessivi, ma questo è l’unico modo legale per riavere la casa, provare a recuperare il debito e non dover pagare le imposte sui canoni non percepiti. Certamente se si riuscisse a trovare, anche in questo caso, un accordo diretto con l’inquilino e un piano di rientro, questa sarebbe la soluzione ottimale.

Cosa succede se l'inquilino danneggia la casa?

Questo, oltre alla morosità, l’incubo principale dei proprietari che affittano casa. Per proteggersi c’è una cifra, il deposito cauzionale, che l’inquilino versa prima di entrare nell’immobile proprio per coprire eventuali danni, Di solito il deposito cauzionale corrisponde a due o tre mensilità. Si dovrebbe redigere un verbale dettagliato di quanto presente nella casa che viene concessa in affitto ed è sempre meglio andare a specificare lo stato esatto delle cose. Per esempio se il divano ha già una macchia è meglio segnalarlo; alla fine se alla riconsegna della casa si vede che oltre a quella macchia c’è un cuscino del tutto strappato, allora si potrà contestare tale danno.

E' obbligatorio registrare il contratto?

È obbligatorio registrare ogni tipo di contratto di durata superiore a 30 giorni, entro 30 giorni dalla stipula del contratto.

Cosa succede alla scadenza del contratto?

Nel momento in cui registro il contratto indico una data di scadenza dello stesso che si riferisce allo scadere dei primi 4 anni, ad esempio, in caso di contratto libero con cedolare secca. Se dopo 4 anni non intervien la disdetta da nessuna delle due parti, allora devo procedere comunicando la proroga del contratto per i successivi 4 anni. Il contratto rimane invariato nelle condizioni prese.

Davide Coldesina

Rental Property Manager

via Garibaldi 38, Salò (BS)

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